Gianfranco Giagni
Roma – 2005 – 50′
Scheda film
Regia: Gianfranco Giagni;
Fotografia: Ugo Menegatti;
Montaggio: Fabio Bianchini;
Produzione: Giuliana Del Punta, Paso Doble Film;
Formato: DVCAM
Sinossi
“Un cinese a Roma” racconta qualche giorno della vita di un cinese che si chiama Li Xianyang, figlio di un generale dell’Armata rossa, adolescente ai tempi della rivoluzione culturale, studente di cinema prima a Pechino con Zangh Yimou e Chen Kaige poi del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, pittore, appassionato di Jean Luc Godard, guida turistica, e oggi convinto assertore della nuova Cina capitalistica. Lo abbiamo seguito mentre cerca di trovarsi una stanza dove andare a vivere e attraverso di lui abbiamo incontrato altri cinesi, riprendendo senza alcun filtro alcuni momenti della loro vita di tutti i giorni, raccontando le loro storie, i luoghi nei quali vivono e che nessuno in Italia aveva mai filmato prima. Ma non si tratta di un’indagine sociologica o di un’inchiesta giornalistica, quello che ne è venuto fuori ha il sapore leggero della commedia. Compaiono così, alla rinfusa, portieri di alberghi che sognano di tornare in Cina e che non vogliono vivere in quartieri abitati da troppi stranieri; persone che fanno mille lavori dai generici a Cinecittà a entertainer nelle feste di matrimonio; titolari di agenzie che ormai parlano solo italiano; artisti diventati più italiani degli italiani stessi; ragazzi molto tifosi del Milan e le loro nonne che si sono date come missione quella di insegnare la lingua cinese ai ragazzi nati qui; donne che dirigono giornali; suonatori di mandolino e cantanti di canzoni napoletane tradotte in cinese. E come sfondo i luoghi, non solo i giardini e i porticati di Piazza Vittorio, ma anche le videoteche, l’interno delle case, le redazioni dei giornali, le agenzie immobiliari, i saloni dove si organizzano le grandi feste. Tutti luoghi dove vivono i cinesi e di cui, spesso, gli italiani non immaginano neanche l’esistenza. Li Xianyang: il “nostro cinese a Roma” non spiega nulla, semplicemente vive la sua vita di tutti i giorni, ci racconta i suoi problemi e le sue gratificazioni, le sue certezze, i suoi incontri, insomma: il suo quotidiano mestiere di vivere. E facendolo ci fa scoprire che i cinesi che vediamo ogni giorno camminare accanto a noi non sono soltanto “quelli che aprono i ristoranti” oppure “quelli che lavorano troppo”.