BENVENUTI IN ITALIA

Un film documentario di
Aluk Amiri, Hamed Dera, Hevi Dilara, Zakaria Mohamed Ali, Dagmawi Yimer, 2012 (60′).

Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva.

BENVENUTI IN ITALIA è un film documentario in cinque episodi girato a dieci mani, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti con il sostegno dell’Open Society Foundations e della Fondazione lettera27, in collaborazione con Asinitas e Circolo Gianni Bosio. Gli autori del film, provengono da mondi lontani tra loro e sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi. Molti di loro non avevano mai preso una telecamera in mano. Dopo un percorso di formazione, hanno scelto di ambientare le storie nei diversi contesti del loro arrivo.
Aluk Amiri, giovane afghano giunto in Italia all’età di quindici anni, racconta i tormenti del giovane Nasir, suo alter ego, nel giorno del suo diciottesimo compleanno in un appartamento messo a disposizione dal Comune di Venezia per i rifugiati politici.
Zakaria Mohamed Ali, costretto a lasciare Mogadiscio dopo l’omicidio del suo maestro di giornalismo e di altri colleghi, dà voce ai sogni di gloria di Dadir, campione di calcio affermato nel suo paese e oggi costretto a viaggiare senza biglietto da Milano a Roma per giocare con la ‘nazionale somala di Roma’.
Hevi Dilara, rifugiata curda, racconta lo spaesamento di una giovane famiglia appena sbarcata in un centro di prima accoglienza di Ercolano.
Il burkinabé Hamed Dera riprende l’attività e gli ospiti della pensione “chez Margherita”, punto di riferimento della comunità burkinabé a Napoli, prima della sua imminente chiusura.
Il filmmaker e rifugiato etiope Dagmawi Yimer segue il mediatore culturale e attore senegalese Mohamed Ba mentre rievoca quando, in una bella giornata di sole, uno sconosciuto decide di accoltellarlo davanti alla fermata dell’autobus.

Leggi la presentazione del progetto Benvenuti in Italia.

Benvenuti in Italia

Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. BENVENUTI IN ITALIA è un film documentario in cinque episodi girato a dieci mani, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti con il sostegno di Open Society Foundations e di lettera27, in collaborazione con Asinitas e Circolo Gianni Bosio. Gli autori del film, provengono da mondi lontani tra loro e sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi. Molti di loro non avevano mai preso una telecamera in mano. Dopo un percorso di formazione, hanno scelto di ambientare le storie nei diversi contesti del loro arrivo.

I cinque autori sono stati selezionati a gennaio 2011. A febbraio hanno partecipato a un corso pratico intensivo di sensibilizzazione al cinema documentario al termine del quale ciascuno di loro ha realizzato un breve cortometraggio. A marzo e aprile hanno individuato i personaggi e le storie da raccontare, e scritto un soggetto.

Per le riprese, eseguite in quattro diverse città italiane tra fine aprile e agosto, sono state formate delle piccole crew di due persone: ciascun ragazzo ha curato le riprese della propria storia e fatto il suono dell’episodio girato dall’altro. In questa fase sono stati affiancati da un tutor, che ha aiutato la logistica e facilitato le riprese. Successivamente tutti e cinque hanno partecipato al montaggio del loro episodio per alcune settimane, affiancando due esperte montatrici.

Al progetto ha partecipato anche Svonko DJORDJEVIC: nato a Roma, cresciuto nel campo rom di via dei Gordiani tra la Casilina, la Prenestina, Centocelle e Pigneto, a tutti gli effetti “italiano”, Svonko non ha ricevuto la cittadinanza e vive grazie a un permesso di soggiorno. Nell’ambito del progetto ha girato il corto “Da dove vengo io”.

Guarda il trailer di Benvenuti in Italia.

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All’interno del progetto i partecipanti hanno seguito un corso di sensibilizzazione al documentario, condotto da Renaud Personnaz, che ha prodotto sei brevi documentari sul tema del lavoro.

Questi i cortometraggi prodotti durante il corso formativo di video partecipato.

Roma arrota di Aluk Amiri

L’attesa di Zakaria Mohamed Ali

Bilal di Hevi Dilara

Friziorat di Dagmawi Yimer

Centrocampista di Mahamady Dera

To work – A lavoro di Desislava Stoichkova

Le collaborazioni

BENVENUTI IN ITALIA si è avvalso di alcune preziose collaborazioni:

Renaud PERSONNAZ, ha curato il corso di sensibilizzazione al cinema documentario e la formazione di base. È operatore e direttore della fotografia, in Francia e in Italia, su film documentari e di finzione. Ha lavorato con registi come Martone, Ciprì e Maresco, Soldini, Di Costanzo, Lo Cascio. Ha diretto alcuni documentari, tra i quali Le boeuf sous le toit, Au-delà des notes e Opera oscura. Da dieci anni collabora agli Ateliers Varan, scuola di formazione pratica al documentario, nata a Parigi nel 1981 da un’idea di Jean Rouch.

Aline HERVÉ, montatrice francese di stanza in Italia, ha lavorato con Pietro Marcello, Paolo Pisanelli, Angelo Loy. Ha montato decine di documentari, tra cui Pinocchio Nero, Don Vitaliano, Il passaggio della linea e Una scuola italiana.

Lizi GELBER, nata e cresciuta in Italia da genitori americani, ha lavorato al montaggio di lungometraggi a Roma, Los Angeles (in opere di Altman, Cimino, Polanski, Sergio Leone) e poi a Parigi, dove ha lasciato il cinema per dedicarsi al documentario. Tra gli altri, ha montato The Agronomist di Jonathan Demme. Su questa esperienza ha scritto:
“Nei documentari ho l’impressione di poter combinare il mio mestiere di racconta-storie con il bisogno di fare qualcosa, nel mio piccolo, qualcosa di utile ed appassionante. Spesso nei documentari si vorrebbe raccontare una storia da UN ALTRO punto di vista, poco conosciuto e non scontato. Sotto quest’ aspetto BENVENUTI IN ITALIA è stato un momento privilegiato di scambio intenso da cui ho imparato molto… sia umanamente che come professionista”.

Saba ANGLANA, cantante di origine etiope, ha messo a disposizione del film una canzone del suo nuovo album in uscita, “Xamar” (courtesy AMREF/Verosound). Nata a Mogadiscio da mamma etiope e padre italiano, laureata in Storia dell’Arte, ha al suo attivo due dischi: Jidka (Egea, 2008) e Biyo (World Music Network, 2010).

Desislava Valentinova STOICHKOVA, 27 anni, ha curato il backstage fotografico del progetto, realizzato il logo e tutti i materiali grafici di comunicazione di AMM. È nata e si è laureata a Sofia, e vive in Italia da circa tre anni. Fotografa e grafica di talento, attualmente è in cerca di un’occupazione.

BENVENUTI IN ITALIA è un progetto di Giulio Cederna e Alessandro Triulzi, coordinato da Dagmawi Yimer e Federico Triulzi.

Il lancio

BENVENUTI IN ITALIA è stato lanciato il 27 gennaio, Giorno della memoria, in contemporanea in cinque città italiane: Roma, Milano, Napoli, Venezia e Verona.
L’evento ha visto la partecipazione di decine di personalità, tra scrittori, registi, cantanti, mediatori, in buona parte immigrati, da Pap Khouma a Saba Anglana, da Maria Stefanache a Mohamed Ba, da Issa Diallo ad Ali Baba Faye, ed è stato reso possibile dalla collaborazione di numerose istituzioni, reti, associazioni:

Ansi – Associazione Stampa Interculturale; Fortress Europe; L’Italia sono anch’io; Passpartù; Radio.doc; Razzismo brutta storia; Rete Primo Marzo; Storie Migranti; ZaLab; Milano: Institut français; Kenzi Productions; Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina; Napoli: Università Federico II; Università L’Orientale di Napoli; CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud; LTM – Laici Terzo Mondo; L.e.s.s. Onlus; Shangri-La; CEICC – Centro Europeo Informazione Cultura e Cittadinanza; Roma: Centro Aggregativo Apollo 11; La Casa del Cinema; Cinema Trevi – Cineteca Nazionale; Off!cine; Venezia: Assessorato alle Attività Culturali Città di Venezia; La Casa del Cinema; Verona: Nella mia città nessuno è straniero; Fondazione Nigrizia Onlus; Festival del Cinema Africano di Verona.

Per richiedere il film per eventi e proiezioni pubbliche scriveteci a: segreteria@archiviomemoriemigranti.net

Progetti

I progetti elencati in questa sezione sono improntati fondamentalmente al metodo partecipativo e alla pratica di autonarrazione come strumenti di condivisione e di consapevolezza della condizione migrante in Italia. Attraverso progetti di carattere formativo o performativo presso università, scuole o centri culturali o associativi l’Archivio cerca di lasciare traccia e diffondere pratiche di terreno e di accoglienza registrando le voci e i racconti dei partecipanti e condividendo con pubblici più vasti i risultati di incontri e interazioni, tramite animazioni e audiovisivi.

Il Progetto Horizon 2020 – ITHACA si pone l’obiettivo di analizzare storie di migranti del passato e del presente, a partire dal XV secolo a oggi, e di elaborare una cornice storica rigorosa a partire da queste. La creazione di una Piattaforma ITHACA consentirà la digitalizzazione di tutte le narrazioni, documenti e archivi raccolti dai partner e creerà uno spazio di raccolta e disseminazione delle storie migranti.
“Diari Multimediali Migranti” è il concorso nazionale di racconti di sé che raccoglie e fa conoscere le storie di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia. Il concorso ha due obiettivi: riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto; contrastare gli stereotipi sulla migrazione attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona.
Il Fondo Rete Memorie Migranti (FRMM) presso l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi raccoglie materiali audiovisivi sulla memoria dell’immigrazione in Italia. L’idea di comporre una rete di archivi delle memorie migranti nasce dalla convinzione che l’Italia sia pronta a raccogliere nella propria memoria collettiva le tracce culturali dei percorsi migratori nel nostro paese. E che occorra farlo privilegiando modalità di ascolto,
Per un film maker italiano o straniero di origine migrante residente in Italia trovare dei fondi per finanziare le proprie opere è un’impresa quasi impossibile. Il Premio, rivolto a registi migranti e/o di origine straniera, è stato creato nel 2008 con il duplice obiettivo di promuovere linguaggi e forme nuove di autorappresentazione attraverso il cinema e il documentario, e di stimolare lo sviluppo di politiche culturali più inclusive.
Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. Gli autori del film, provengono da mondi lontani tra loro e sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi.
L’intuizione teorica che ha dato il titolo alla ricerca è che la condizione degli immigrati sia attraversata da una serie di rovesciamenti (lessicali, semantici e sociali) che è necessario poter pensare insieme per rendere conto della complessità dell’esperienza migratoria. Gli spazi dove questi rovesciamenti sono stati indagati sono i luoghi di vita, di lavoro e di cura: di quel desiderio di “normalità” che investe numerose famiglie immigrate
Diari Multimediali Migranti è un concorso nazionale basato su storie di vita migranti che dal 2023, al fine di aprirsi a nuove lingue e paesi, si allarga anche ad altri contesti mediterranei con un secondo concorso: DiMMi International – ITHACA Diary Contest, sviluppato con il progetto europeo di ricerca ITHACA – Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency: Entangled Narratives Across Europe and the Mediterranean Region.
Sono on line il Bando e il Regolamento del PREMIO CESARE ZAVATTINI, promosso dalla Fondazione Aamod, cui possono partecipare giovani filmmaker tra i 18 e i 35 anni di età che vogliano realizzare progetti di cortometraggio attraverso il riuso creativo del cinema d’archivio. Una Giuria composta da importanti personalità nel campo cinematografico selezionerà nove progetti, i cui autori e autrici hanno la possibilità di partecipare a un percorso formativo e di sviluppo condotto da affermati professionisti.
Paola Monzini è stata una ricercatrice brillante e appassionata, che ha scelto di dedicarsi allo studio e alla comprensione di fenomeni complessi e scomodi, e l’ha fatto con grande rigore e al tempo stesso con profonda umanità e partecipazione. Da questa ispirazione nasce nel 2022 il Premio in memoria di Paola Monzini, con l’obiettivo di trasmettere la sua passione e il suo rigore ad altri giovani ricercatori e ricercatrici nel campo delle scienze umane, storiche, politiche e sociali.