Intervista a Hicham D.
Questa intervista è stata effettuata nell’ambito di una ricerca sulla frequentazione di “luoghi terzi” – bar, caffè, piazze… – da parte dei migranti.
Data: 8 dicembre 2009
Luogo: Roma
Durata: 26’30”
Intervistatore: Gianluca Gatta (GG)
Lingua: italiano
Supporto d’archiviazione: registrazione audio digitale
Trascrizione: Gianluca Gatta
Traduzioni:
Revisione: Gianluca Gatta
Altre informazioni: I contenuti di questa intervista sono confluiti nel libro: “Luoghi migranti. Tra clandestinità e spazi pubblici” (Pellegrini 2012).
HD è un giovane marocchino. Vive a Roma dove lavora come commerciante.
GG, antropologo, svolge ricerca all’Università di Napoli “L’Orientale” ed è segretario dell’Archivio delle memorie migranti.
Abstract:
Dal punto di vista di giovane migrante marocchino in Italia, in questa intervista Hicham affronta due interrogativi: che significa frequentare un bar o un caffè in un contesto di immigrazione? Quali sono le differenze con la frequentazione di luoghi analoghi in Marocco? L’intervista illustra le differenze generazionali, di genere, di livello di istruzione, di condizione lavorativa che influenzano l’accesso ai luoghi di socievolezza, così come gli effetti della condizione migratoria sugli atteggiamenti e le conversazioni nei caffè frequentati dai migranti marocchini in Italia, o ancora, il confronto che viene a crearsi nei caffè in Marocco tra chi è partito e chi è rimasto.
Estratti della trascrizione:
“Allora, normalmente noi siamo così… cinque persone che vengono sempre, ogni giorno… solo quando uno sta male… però ci incontriamo sempre in cinque, però ogni tanto viene uno a salutarci, però non rimane tanto, solo a salutare per dieci minuti e poi va via, e quindi noi siamo così 5-6 persone fisse.
Ci sono quelli che vengono per 20 minuti e poi vanno via, e non gli interessa quel discorso, non parlano del Marocco, ci sono quelli che dicono: “perché stanno parlando del Marocco, lascia perdere, noi siamo in Italia”.
“In Marocco per esempio ci incontravamo di mattina, qua la differenza è che i marocchini lavorano e quindi ci incontriamo solo a partire dalle 6 come dicevo, invece in Marocco ci incontriamo per esempio di mattina perché nessuno lavora, capito? La mattina verso le 10 così, il discorso in Marocco, la maggior parte dei discorsi sono del calcio, anche… parliamo anche della politica, dell’economia, ecc. però anche il calcio”.
“…da quando sono arrivato abitavo in quella zona, quel quartiere, quindi frequentavo quel bar, anche quando mi sono trasferito in un’altra zona frequentavo lo stesso bar, lo stesso quartiere, perché in quella zona dove abito adesso non ci stanno i marocchini, in quella zona non ci stanno, perché è un quartiere diciamo… non ci stanno i marocchini. Invece in quell’altro quartiere, più popolare, ci stanno gli stranieri, così… e quindi frequento ancora quel bar, anche il quartiere, perché ci stanno gli amici”.